Abituarsi a vivere in un altro mondo
Mi sono presa la mattinata libera, perchè queste ultime settimane sono state troppo pesanti e il mio corpo mi ha dato un ultimatum prima di farmi impazzire del tutto.
Così, adesso sono a casa, è mezzogiorno, ho fame ma sono troppo pigra per vestirmi e andare a prendere qualcosa; comunque sia, Tung dovrebbe arrivare tra un paio d’ore e porterà sicuramente qualcosa cucinato da sua mamma.
Oggi vorrei parlare di tante cose, ma non so esattamente da dove iniziare.. è una di quelle giornate nostalgiche, nelle quali si inizia a rimuginare sulla vita e non la si smette fino a sera. Su cosa rimugino? Mah.. millemila coseee! come direbbe qualcuno.
Il fatto è che ultimamente mi manca molto la mia famiglia e le mie amiche giù, a Rimini. Mi mancano le cose che conosco da sempre, le abitudini che avevo prima. In momenti di sconforto come oggi, mi manca mia sorella che mi dice: “hey, vieni in camera mia che parliamo e cazzeggiamo un po’ Els” e quando vado c’è la musica dei Mumford and Sons in sottofondo, lei stesa sul letto a mettersi lo smalto o a disegnare Vishnu sul muro. Mi manca il ” post-confessioni” che consisteva immancabilmente in una carrellata di cavolate dette a raffica e in una minuziosa ricerca di foto di Jared Leto per lei e Choi Siwon per me.
Mi mancano i sabati pomeriggi invernali, quando la 500 bianca della Vali arrivava nel mio parcheggio, seguita da un suo squillo sul mio telefono. Mi mancano le nostre chiacchierate al bar di Rivabella, bevendo un Montebianco. E i nostri “viaggi mentali” in macchina, con la musica a tutto volume.
Mi mancano i miei libri, i miei amatissimi libri, che sono ancora lì, nella libreria della mia camera, e vorrei tanto averli qui adesso, anche se non ho tempo per rileggerli o leggerne di nuovi.
Quando sono venuta qui in Vietnam per la prima volta, avevo pianificato di rimanerci solo 3 mesi per completare il mio internship; poi sarei tornata a casa, avrei pianificato il prossimo viaggio, avrei cercato lavoro. Invece ho incontrato Anh ed è cambiato tutto. Per lei ho interamente trasformato la mia vita, me stessa. Mi sono trasferita in questo paese così diverso dal mio, così difficile da capire, persino per me, che in Asia, mi sono sempre sentita a casa. In sei mesi mi sono dovuta abituare a tantissime cose e ho dovuto imparare a farle mie, a farle diventare “normali”: prendermi cura di una bambina, imparare a fare “la mamma part-time”; trovare un lavoro, gestire gli orari, i diversi modi di pensare, di lavorare che hanno qui. Ho dovuto imparare a guidare nel traffico di Hanoi, a comprare da mangiare al mercato, a non farmi fregare dai tassisti. Ho messo da parte il mio sogno di lavorare per una NGO. Mi sono fatta nuovi amici. Ho mangiato e assaggiato di tutto: verdure di tutti i tipi (per me un grande passo), sangue raggrumato, interiora di pollo, grilli.
Ho trovato un ragazzo, e sono stata ( e lo sono ancora) sottoposta a tutti i test possibili e immaginabili da parte della sua famiglia: come mi prendo cura di mia figlia, quanti soldi guadagno, se sono abbastanza carina, quanto sono abituata alla vita in Vietnam, quanto sono devota alla famiglia, se parlo vietnamita, se potrò essere una buona moglie, una buona madre, una buona nuora. E nonostante tutto, scoprire che chiamano ancora l’ex ragazza di lui “daughter in law”.
A volte, tutto questo diventa più grande di me e mi sento persa.
Ciaoo carissima Alice,
leggendo il tuo ultimo scritto mi sono ritrovata a pensare alla mia giornata odierna…malinconica…triste e anche con qualche lacrima che riga il mio viso…
Penso proprio di capire e sentire cosa provi…le nostalgie ..le malinconie arrivano è normlaissimo…hai avuto moltissime cose nuove da gestire…ed è logico che arrivi quella che si definisce..per chi abita lontano dalla famiglia…malinconia della normalità.
Sapessi quanto mi manca ancora oggi….parlare con mio fratello come facevamo..anche se ci sentiamo su skype o al cell quasi tutti i giorniu ..è diverso potersi sfiorare…sentire il profumo..ridere di cavolate fatte o che vorremmo fare.
Sei meravigliosa per quello che fai…logico che sarai sottoposta sempre all’esame della famiglia…anche questo fa parte della normalità..io dopo 30anni che vivo qui mi chiamano ancora la “milanese” ..ahahhahaha
Sai, hai una bellissima bambina..ho visto le foto del tuo “amore” ..wowowowow..bel ragazzo, ma importante è che abbia capito quello che tu hai nel tuo cuore e , come dici tu, nn è scappato..anzi ti è vicino e da quello che leggo tra le righe ti vuole molto bene…
Sono giornata che arrivano…che spariranno…ma saranno sempre latenti…..sono nella normalità….sorridi sempre..hai un bellissimo sorriso…
Cavoli…hai proprio assaggiato di tutto….io ancora agli insetti nn ci sono arrivata….ehehheh
Bellissime le foto…bellissima sei TU…ricorda che sei UNICA….NN SEI DIVERSA….NEL BENE E NEL MALE..COCCOLA IL TUO BENE E SOPPORTA IL TUO MALE….e RINGRAZIA SEMPRE DI ESSERE COME SEI
MERAVIGLIOSA…..
Ti abbraccio….
Diana
Wow, Diana, ci credi che mi hai fatto piangere con le tue parole? Sono arrivate in un momento nel quale ogni più piccolo apprezzamento è di grande valore per me.. quindi ti dico, GRAZIE GRAZIE GRAZIE!! Fa piacere anche sapere che riesci a capirmi, avendo molte cose in comune. Misorge quindi spontanea una domanda: In che parte del mondo vivi adesso? Non ricordo che tu l’abbia mai scritto… nemmeno nel primo commento che hai messo nel mio blog! Sono curiosa!
Tu hai fatto piangere me…..quindi siamo pari
Ora sono in Italia..purtroppo per grossi problemi di salute ma anche della situazione grave lavorativa…sono qui..e sai anche se nn sono romagnola vivo da un po nella tua terra….ma sono nata a Milano città che amo….ma proprio per il mio lavoro sono stata spesso in giro…sempre sola…quante volte come te ho sentito quelle sensazioni e quelle mancanze ecco perchè ho scritto che ti capisco…
Sei una Donna in gambissima….con una bellissima bimba e un uomo accanto che mi sembra ti voglia molto bene…CONTINUA…STRINGI I DENTI E VAI AVANTI E’ la TUA VITA!!!!
Ti abbraccio
Diana
Accidenti, mi dispiace! spero che questi problemi si risolvino e che non siano troppo gravi, davvero! :( in che città della mia terra vivi? ;-) ora capisco perchè hai scritto che ti chiamano ancora la Milanese! i romagnoli tendono a fare così.. ;-)