Archive for gennaio, 2013

  • Un week end ad Halong Bay

    Dato che lavoriamo come dei matti tutta la settimana, se è possibile, il week end ce la prendiamo comoda, o per meglio dire, di lusso, nel caso di Halong Bay. Per 100 euro abbiamo prenotato, pullmino che in quattro ore ci ha portata sulla costa, la camera sull’Oriental Coast, una barca semi tradizionalre, dove abbiamo anche dormito insplendide camere con letti veri e i piumone…(lussuosissimo) e abbiamo mangiato fino a scoppiare come sempre.

    Halong Bay è un posto turisticissimo, ovviamente, perchè è una delle nuove meraviglie del mondo, con le sue montagne che sorgono dall’acqua come a Tam Coc e l’acqua di un verde smeraldo che sbrilluccica al sole. Almeno così mostrnao le cartoline un po’ photoshoppate e scattate esclusivamente d’estate quando il sole

    Halong Bay.. con un po' di nebbia

    Halong Bay.. con un po’ di nebbia

    splende e si riflette sul mar giallo. In invero, il tempo è più che altro nuvoloso e nebbioso, il che dà a tutto il paesaggio un’allure di mistero. Il programma di sabato, prevedeva la sclata di una delle montagne per vedere la caverna più grande del sito, che è effettivamente gigantesca. Ma sinceramente.. niente di speciale. Il passo successivo  è stato molto ma molto più divertente: kayaking in mare! è stata la mia prima volta ed ero in coppia con Cody: apperentemente gli austrlianai sanno come maneggiare i remi. Ma anche io non me la sono cavata per niente male!

    foto di gruppo.. direzione: la caverna!

    foto di gruppo.. direzione: la caverna!

    La vista delle montagne, l’oceano, le barche dei pescatori e le loro case galleggianti, si possono godere molto di più in questo modo. e poi è stato così rilassante.. non c’era altro che silenzio e il lieve sciabordio dell’acqua sotto il Kayak… Fantastico.

    Questa mattina invece siamo andati alla spiaggia; siamo stati molto fortunati perchè anche se il sole ha deciso di scomparire chissà dove, c’erano comunque 20 gradi e si stava molto bene. Pochi di noi, hanno deciso di fare l’impensabile e di tuffarsi in acqua. Io sono stata fra questi quattro. è stato meraviglioso!! l’acqua era gelata al prim impatto, ma una volta abituati si stava da Dio.. C’mon, chi altri può dire di avere nuotato nell’oceano a gennaio in Vietnam???

    L’unica nota dolente è stata la mancanza della mia bambina. Ci ho penato tutto il giorno e per tutto il giorno mi sono chesta con ansia se stesse bene, chi la stesse curando in quel preciso momento.. lo so che è sopravvistua per sette mesi senza di mesi senza di me, ma adesso che ci sono, mi riesce difficile pensare di non averla accanto ogni minuto.

  • I bambini che urlano di più al mondo.. e sono diventata una mamma!

    Lucas ed io, alla fine della lezione, venerdì.

    Lucas ed io, alla fine della lezione, venerdì.

    venerdì, ultimo giorno di lavoro prima del week end.. ahhhh… ma ovviamente io e Lucas abbiamo avuto lezione con i più piccoli, quellai di prima: è stato orribile. alla fine dell elezioni eravamo da bittare. Mal di testa, niente voce.. purtroppo o per fortuna, i bambini erano così eccitati di avere due stranieri nella loro classe, che hanno gridato per tutto il tempo, anche se io, per l’occasione, mi ero imparata a memoria l’equivalente vietnamita di: silenzio e ascoltate e l’ho ripetuto all’infinito  per tre ore di fila. Sto prendendo la mando,ad insegnare: per tutta la settimana ho osservato le maestre ed ho assimilato i loro gesti: quando vogliono silenzio hanno due modi, il primo, quello buono, è semplicemente la parsola “les élèves!!” gridata a più non posso, con la conseguente risposta dei bambini che è: “silence!”. quello più cattivo invece, è sbattere le mani o il righello sulla cattedra, più volte possibili. C’è anche un altro metodo in realtà, quello cattivissimo: le maestre a volte, percuotono i bambini o li torgono un orecchio. Una cosa che non potrei mai fare. Mi limito a battere le mani sulla cattedra, quindi.

    A pranzo, abbiamo mangiato in silenzio, troppo affamati e stanchi per intrattenere qualsiasi conversazione che non fosse: è buono eh? Oh si, un casino. I miei propositi di dimagrire sono andati a farsi benedire, tanto per usare un’espressione educata:mangio come una baghina e il cibo è talmente buono che non puoi farne a meno! Però sono dimagrita lo stesso un chiletto..

    Ma la cosa più importante come sempre, è un’altra: oggi sono andata all’orfanotrofio e ho portato la tuta alla mia bambina. La nanny, appena mi ha visto, me l’ha indicata: era sveglia.. che bella che è. Le ho messo la tutina e la nanny non se la smetteva di dire “beautiful, beautiful”. credo che mi trovi simpatica. Kristine, la mia coinquilina aveva comprato dei giochi per loro e gliel’ha dati. L enannies erano al settimo cielo! Kristine, io e la nanny ci siamo messe a scattare fotografie a vicenda con i nostri bambini. Credo che si fidi molto di me perchè mi ha permesso di curare la bambina : le ho spalmato i piedini rovinati con una crema lemitiva, l’ho lavata un po’ e le ho rimesso la tuta. Nel frattempo, è arrivata una comitiva che lavora per l’associazione di orfanotrofi in Vietnam: ho chiesto se qualcuno parlasse inglese e c’era un ragazzo che sì, lo parlava molto bene. Allora ho iniziato a fare un po’ di domande, ho chiesto se la scuola è gratis o se gli studenti devono pagare e quanto dura. Mi ha risposto e poi mi ha chiesto perchè; io gli ho esposto il mio piano di creare un fondo per la

    Da Sinistra a destra: io con Anh, Tanjia e Kristine con due bambini della stessa camera di Anh

    Da Sinistra a destra: io con Anh, Tanjia e Kristine con due bambini della stessa camera di Anh

    bambina in modo che possa pagarsi gli studi. Il ragazzo mi ha portato dalla monaca della pagoda a cui l’orfanotrofio è legato: tramite lui, io e la monaca abbiamo chiarito la situazione e deciso i dettagli della mia adozione. Quindi, si, ragazzi sono una mamma adesso:-) devo dire che la cosa mi spaventa un po’ perchè finchè sarò qui, mi prenderò cura io di lei, di Keung Anh. Poi, però, quando me ne andrò via, io e la monaca ci manterremo in contatto tramite indirizzo email e lei mi informerò sullo stato di mia figlia. Per il cibo e il dottore, non ci sono problemi, io mi occuperò della sua educazione. Poi la monaca è venuta all’orfanotrofio per vedere di quale bimba si trattasse.

    La voce si è sparsa in fretta e tutti sono venuti a complimentarsi con me. Volevo rispondere che non ho fatto niente di speciale, che ho seguito il cuore e l’istinto. Tutto qui. Le nannies adesso mi chiamano Me, mamma. E quando ci sono io, mi lasciano stare da sola con lei e me ne devo occupare interamente. E come se Anh sapesse cosa è successo, perchè quando le ho dato il biberon, mi ha afferrato un dito, con la sua manina minuscola e non ha distolto, neanche per un attimo, lo sguardo dal mio. Credo che siamo rimaste così, a guardarci e a sorriderci a vicenda, per quasi un’ora. Poi l’ho addormentata, cantandolgi “Oh Mondo”, la canzone che mi cantava mio babbo quando ero piccola. E come me, anche lei si è addormentata. Fra le mie braccia. Un piccolo, dolcissimo fagotto rosa confetto.

     

     

  • Le mie all stars da 14 euro e.. lui è una lei!

    Oggi ho un racconto molto breve: dopo il lavoro io e Lucas, l’altro insegnante di francese, siamo andati a fare un giro nei dintorni affinché lui cominciasse ad abituarsi alla città. Abbiamo attraversato Kim Ma e imboccato la Nhu Truc, dove c’è un negozio di converse vere. Siccome sta diventando sempre più caldo e le mie scarpe sono troppo invernali, ho deciso di comprarne un paio. Ma non avevo idea che costassero così poco sul serio!! fantastico.

    Comunque la cosa importante è un’altra: oggi sono andata all’orfanotrofio; tre

    la prima foto della bimba

    la prima foto della bimba

    volontari si sono ammalati perciò le nannies non vedevano l’ora che arrivasse qualcun’altro. Appena sono entrata ho cercato il mio bambino, ma stava dormendo così mi sono occupata degli altri. Me ne hanno dati tre in una volta. Tre! Mentre davo il biberon ad uno, seduta sul letto, tenevo l’altro tra le gambe facedolo dondolare per distrarlo, mentre il terzo, più grandicello, mi stava semplicemente attaccato al collo.

    2

    io e la bimba con la tutina nuova!

    Poi ho sentito il suo pianto e allora sono corsa da lui. Gli ho dato il biberon e poi ho sentito un cattivo odore venire dal pannolino: l’ho steso sul letto, gli ho tolto la tutina e.. potete immaginare la sorpresa nel trovarmi quello che non mi aspettavo! Lui è una lei, una bimba. Avvilluppata com’era in abiti scuri ed informi non l’avevo capito. Allora, mi è venuta un’idea: sto pensando di aprire un piccolo conto per lei, in modo che abbia un fondo per quando sarà più grande: so che la scuola non è gratis. Se comincio già adesso a mettere da parte anche solo dieci euro al mese, per i suoi sei anni ci saranno 720 euro, pari a quasi 20.000.000 di dong. sono molti soldi e se continuo cisì  fino ai sui 18 anni, ne avrà abbastanza per pagarsi gli studi e affittare un appartamento. così potrà riuscire nella vita, anche se è donna ed è cresciuta in orfanotrofio. Per ora però, le ho comprato una tutina, rosa, da bimba. Non vedo l’ora di mettergliela domani.

  • Origami dai bambini e lezioni di vita

    Questa mattina ho avuto lezione con i bambini di quarta: è stato molto più bello e gratificante perchè hanno quasi tutti un buon livello di francese e hanno iniziato a tempestarmi di domande del tipo: come ti chiami? Dove abiti? il tuo indirizzo? sei sposata? hai paura dei topi? quanti soldi hai in banca? Ma il premio per la domanda più strana l’ha vinta un ragazzino che era rimasto zitto fino al momento in cui ha alzato la mano e io gli ho fatto un cenno di assenso: con un’espressione seria in viso, mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha chiesto: ” ti piace Hitler?” Giuro, non sto scherzando! Read more

  • Giorni di prime volte

    Ieri è stato il mio primo giorno di scuola. Come insegnante ;-) è stato terrificante ed eccitante e sfiancante allo stesso tempo. Avevo preparato la lezione il giorno prima ma non ero assolutamente preparata al comportamento dei bambini. Hanno cominciato ad urlare eccitatissimi e a farmi domande tutti insieme, fino a che la maestra non li ha zittiti dicendo qualcosa di incomprensbile per me. Ieri ho avuto gli studenti di seconda, oggi invece quelli di terza ed è andata molto meglio. Faccio lezione da sola, posso scegliere gli argomenti in base al livello…. come una vera maestra! e tutti qui mi trattano come se lo fossi: la mattina prendo il thè con la direttrice e le altre professoresse e ringrazio di aver imparato le regole in giappone e in corea perchè mi sono tornate utili, insieme a quelle di bon ton di mami(la nonna). Read more

  • Lo Zio Ho e il primo “giro” da sola

    il testamento di Ho Chi Minh

    un messaggio di Ho Chi Minh

    Come sempre, scrivo la sera tardi: è il momento perfetto per raccogliere i pensieri e le idee e cercare di raccontare al meglio il giorno appena passato. Oggi per esempio, è stata una giornata pienissima: la mattina ho potuto dormire fino alle nove,ho fatto colazione con calma con i miei cereali tedeschi comprati in un piccolo negozio qui vicino, vestirmi e truccarmi, prima di partire con Paul, alla scoperta dei musei di Ha noi. Abbiamo preso un taxi fino al complesso di Ho Chi Minh, che unisce il museo, la pagoda e il mausoleo in unico imponente sito turistico, completo di bandiere russe, una larghissima e vuotissima strada per le parate militari, e una piazza in stile Tien An men. Sfortunatamente il mausoleo era chiuso, perciò per vedere il corpo mummificato dello zio Ho, come lo chiamano qui, dovrò aspettare un altro sabato e andarci la mattina. La pagoda non è niente di speciale e così rimane solo il museo. Dopo aver fatto un paio di foto stile attori, insieme a dei ragazzi che ci hanno seguito per mezz’ora, Paul ed io abbiamo pagato i nostri 25.000 VND (credo si scriva così) pari a 90 centesimi di euro e siamo entrati. Read more

  • Il primo vero giorno

    ore 08.45. Sono sveglia da due ore, mentre la maggior parte di voi è nel mondo dei sogni. Non ho dormito benissimo, in casa fa un freddo cane e non c’è il riscaldamento. Per fortuna fuori fa caldo! Tra poco, dovrebbe venirmi a prendere il comitato d’accoglienza e poi dovrei iniziare subito il mio primo giorno di scuola! Pauraaaa!!!! Oggi pomeriggio, potrò andare in orfanotrofio però..che bello!
    Nel libro che mi ha regalato maman, c’è scritto che in Vietnam la vita comincia alle sei di mattina. Verissimo. Puntuale, tutta Hanoi, compresa la sua popolazione di motorni e animali, si è riversata tra urla e schiamazzi, nella via di casa mia. O almeno così mi è sembrato, mentre riemmergevo lentamente dal mio sacco a pelo. Sono in casa con due ragazzi della mia età, uno neozelandese e l’altro tedesco, più un uomo sulla 40ina, inglese. Nessuno però viene nella mia scuola. Qui è diverso da Geumsan, l’ho capito subito. Mentre là, con i miei compagni ho condiviso tutto, dalla stanza per dormire, al bagno, all’umidità estiva, alle poche ore di sonno, qui, il rapporto che è avrò con gli altri volontari, sarà proprio quello che si instaura normalmente fra colleghi: ognuno fa la sua vita e poi ci si ritrova la sera e nei week-end per fare qualcosa insieme. Ma va bene così no??  P.s: un uomo si è appena liberato i polmoni, sul muro di casa… Read more

  • Prime impressioni

    Eccomi, sono atterrata! Dopo un volo interminabile di cinquantamila ore,cinque delle quali le ho passate accanto ad una signora che vomitava ad intervalli regolari per poi sdraiarsi tutta dalla mia parte, sono pronta  a scendere dall’aereo, zaino in spalla. Non posso ancora, crederci, la mia avventura sta per cominciare!

    hanoi

    Appena scesa, degli uomini in uniforme mi hanno indicato la strada per il controllo passaporti, dove altri uomini (e donne) in tenuta militare, controllavano accigliati i documenti dei passeggeri. Superato quello, sono andata in cerca del mio bagaglio, il mio favoloso zaino alla Chris McCandless, del quale vado fierissima e che reperisco dietro ad una valigia giallo fosforescente, enorme. Lo prendo, lo carico sulle spalle, posiziono davanti lo zaino più piccolo ed esco. Ad aspettarmi c’è Thao, una ragazza piccolina ma dal viso simpaticissimo che tiene fra le mani, in alto, un cartello con scritto il mio nome. Read more