Quello che non mi sarei mai aspettata di fare.
Questa mattina sono andata in orfanotrofio per incontrare Nate: dovevamo approffondire il discorso riguardante la possibilità di vivere nella pagoda per potere stare più vicina ad Anh e fare abituare i monaci alla mia presenza e alle mie intenzioni. Ma la responsabile dell’orfanotrofio non c’era, perciò abbiamo rimandato tutto al pomeriggio. Ho chiamato la mia amica Trang e le ho chiesto se le andava di pranzare con me, così ci siamo date appuntamento per mezzogiorno all’Hoan Kièm Lake.
Sono quindi tornata al quartiere vecchio e mi sono persa fra le sue stradine che sembrano tutte uguali. Davvero, anche se vivo qui da quasi quattro mesi, non riesco ancora a non perdere l’orientamento quando entro in questo labirinto di negozi per ang è turisti.
Trang lè arrivata con un amico e siccome era già tardi (il mio appuntamento con Nate e la responsabile era all’una), abbiamo mangiato una cosa veloce e grassissima al KFC (Kentucky Fried Chicken). Trang mi ha raccontato le sue ultime novià, sul centro d’inglese, sulla sua università, ma soprattutto sui suoi numerosissimi tipi. Trang infatti, è corteggiatissima! Un po’ la invidio devo dire..
All’una e qualcosa sono arrivata con Trang e l’amico al seguito, all’orfanotrofio. Mentre loro due facevano il giro delle stanze, io ho raggiunto Nate nella clinica.
- Oh Alice, you are here!- mi ha salutato con il suo accento portoghese. -Let’s go to talk with Huen, c’mon- ha detto poi.
Siamo saliti in quella che sarà la mia futura stanza ed ad aspettarci c’erano Huen e un uomo, anche lui responsabile. Ci siamo seduti in cerchio e le trattative sono iniziate.
Nate mi aveva precedentemente detto che con loro potevo parlare in modo franco e sincero, così quando mi hanno chiesto perchè avrei voluto trasferirmi lì, ho risposto:
- lo sapete già, per adottare Khong Anh (nome scritto per bene). Pensate che ci siano possibilità?-
Loro mi hanno soppesato con lo sguardo per qualche secondo:
- Se tu resti qui, i monaci si abitueranno a te ed inoltre potrai stare più tempo con Anh, che è cosa buona anche per lei. Credo che ci possano essere delle possibilità che tu possa adottarla e sarebbe bellissimo per lei.-
Io non potevo credere allle mie orecchie: solo il suono di quelle parole dette da un’aspirante monaca ed un membro dell’orfanotrofio, mi hanno fatto salire le lacrime agli occhi. “Ci possono essere delle possibilità, ci possono essere delle possibilità”.. quella frase mi ha rimbombato nella testa per tutto il pomeriggio.
Quindi era deciso. Stavo per fare quello che non mi sarei mai aspettata di fare: dire addio al mio favoloso appartamento sul west lake che avevo appena trovato e trasferirmi in pagoda. E tutto per lei. Per Anh. Per la mia bambina.
La sera sono uscita con i francesi: prima ci siamo ritrovati al solito bar, l’été, in Doi Can street, poi però, il bar ha dovuto chiudere presto.. verso le 10.45. Stupefatti e confusi siamo partiti tutti verso il Futan(non so se scriva così) una discoteca sull’ansa del fiume a Lang Bien, molto nascosto, molto di mafia, a quanto dicono. Ma anche lì è successa una cosa strana: verso le undici e mezza la polizia armata di pile è entrata all’improvviso nel locale e ci ha fatto uscire a tutti. Sentire urlare: “la polizia, presto uscite!” fa molto seconda guerra mondiale, o club clandestino, cose così. Siamo usciti insieme agli altri stanieri e ci siamo incamminati lungo la riva del fiume perchè uno dei camerieri ci aveva bisbigliato di tornare dopo 40 minuti. A 15 anni sarei morta per una serata del genere!
40 minuti dopo eravamo lì, davanti alla porta: alcuni ragazzi erano rientrati e stavano giocando a biliardo. ma erano tutti vietnamiti, di expats o turisti neanche l’ombra. Alla fine, abbiamo ceduto e ce ne siamo andati pure noi. Mentre ripercorrevamo la via del ritorno, abbiamo visto la polizia in un angolo.
Non volendoci arrendere, siamo andati al Mandaqué(madaké, macade, che dir si voglia) un bar all’aperto che fa molto expats. Chiuso anche quello. Ma che diavolo? Lì vicino c’è l’Hanoi Rock City, quindi ci siamo fermati lì per vedere che era chiuso anche quello.
Ok, qui c’è davvero qualcosa che non va. Abbiamo pensato tutti. Perchè anche i locali che sono aperti fino alle due del mattino, erano chiusi, ora? Che cos’è successo di tanto grave da far piovere i controlli della polizia su ogni singolo bar e locale?